PARCO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI BERNALDA-METAPONTO

Due “scrigni” che custodiscono segni e simboli di un passato che hanno fatto di Metaponto la “capitale” della Magna Grecia.

Attraverso una selezione di reperti di recente acquisizione il museo propone un quadro completo del territorio metapontino, dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo antico. All’ingresso sono esposte le mostre “Tetti metapontini e Recenti restauri” e “Hera e il mondo femminile nell’antichità”, mentre in occasione di Expo 2015 sarà inaugurata la mostra dedicata a “Metaponto. Il disegno della città” (18 luglio-30 ottobre 2015).

È possibile visitare anche il Parco archeologico e le Aree archeologiche delle Tavole Palatine – simbolo di Metaponto, quindici colonne doriche che rappresentano i resti del tempio dedicato a Hera -, e della necropoli di Crucinia.

L’antiquarium, il teatro, il castro romano, l’agorà cittadina e la necropoli, insieme ai templi di Apollo Licio, Demetra e Afrodite, arricchiscono un percorso denso di fascino e storia

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Matera e i Sassi

Riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità, i Sassi di Matera non si identificano con un monumento, bensì con un sistema di vita e un modello di sviluppo durato millenni. I Sassi rappresentano un insediamento urbano unico al mondo nell’aspro territorio murgico.

Matera sorge infatti su un altopiano calcareo che presenta una spettacolare anomalia: un solco centrale, un vero e proprio canyon di 70-80 metri, attraversato dal torrente Gravina. Il territorio di Matera fu abitato ininterrottamente fin dal paleolitico. Per quel che riguarda specificatamente i Rioni dei Sassi, questi nascevano verso la fine del quindicesimo secolo. L’avvicendarsi di popolazioni nel corso del tempo ha lasciato un intricato sistema urbano, in cui le costruzioni si sovrappongono alle cavità naturali.

Tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo i Rioni dei Sassi sono divenuti dimora dei ceti più poveri della città. In seguito, è stato attuato un vero e proprio “piano di trasferimento” in un nuovo quartiere ed è stato intrapreso un piano di riqualificazione e risanamento dell’area. Pertanto oggi è possibile vedere il nucleo originario dei Sassi e le abitazioni scavate direttamente nella roccia e nel tufo, provando una sensazione unica: quella di essere in un presepe.

Lo stupefacente scenario di Matera ha fatto da sfondo a tantissimi film famosi e meno famosi, sia italiani che stranieri, tra cui il kolossal di Mel Gibson “The Passion”. Matera 2019 città candidata Capitale europea della cultura

Matera Città Narrata Progetto di APT Basilicata e CNR _ITABC Matera Città narrata è una Piattaforma digitale in grado di supportare gli utenti sia nella fase di pianificazione dell’esperienza di visita a Matera (Patrimonio UNESCO dal 1993) sia mentre la visita è in atto, consentendo loro di orientarsi e di accedere ai contenuti culturali in prossimità di monumenti, siti e itinerari. Fonte: Basilicataturistica.com

IL VOLO DELL’ANGELO – DOLOMITI LUCANE

Unico in Italia, il Volo dell’Angelo renderà possibile il sogno di volare. E per chi ama condividere tutto, anche le emozioni mozzafiato, dallo scorso anno è ormai possibile effettuare il volo in coppia! Imbracati a pancia in giù ad un cavo d’acciaio che collega le vette dei borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa, già noti come i “Borghi più belli d’Italia” delle Dolomiti Lucane, sarà possibile vivere l’ebbrezza della velocità in volo lungo un tragitto di circa 1500 metri, sorvolando a 400 mt di altezza un paesaggio mozzafiato. Ogni tragitto dura circa un minuto e mezzo e la velocità può toccare anche i 120 km orari. Adrenalina ed emozione in assoluta sicurezza!
Per informazioni:
Tel. +39 331 9340456
Tel. +39 334 7880084
Solo nei giorni di apertura dell’impianto è possibile contattare le biglietterie:
biglietteria Castelmezzano: +39 0971 986042
biglietteria Pietrapertosa: +39 0971 983110
È consigliata la prenotazione online
info@volodellangelo.com
www.volodellangelo.com

fonte: Basilicataturistica.com

Craco, il paese fantasma.

Craco è un centro in provincia di Matera che dista 54 km dal capoluogo.
Le prime tracce di una frequentazione umana nell’area di Craco sono alcune tombe risalenti all’VIII a.C. rinvenute in località S.Angelo.

Come altri centri vicini, è probabile che abbia offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, quando questi si sono trasferiti in territorio collinare, forse per sfuggire alla malaria che imperversava nella pianura. Craco successivamente è stata un insediamento bizantino.

Nel X secolo, monaci italo-bizantini hanno cominciato a sviluppare l’agricoltura, diventando un punto di riferimento per le comunità rurali locali.
La prima testimonianza del nome del paese risale al 1060, quando il territorio viene sottoposto all’autorità dell’arcivescovo Arnaldo di Tricarico e citato con il nome Graculum, ovvero “piccolo campo arato”.
In epoca normanna il feudo di Craco viene assegnato a Erberto (1154-1168) e successivamente a Roberto di Pietrapertosa (1176-1179); in epoca sveva il paese, grazie alla propria posizione strategica, diviene un importante centro militare e viene affidato a Goffredo (1239).
Nel 1276 Craco diventa sede di una Universitas, ovvero un Comune.

CINESPETTACOLO LA STORIA BANDITA – PARCO DELLA GRANCIA

Racchiuso in un magnifico bosco, tra natura, cultura e tanto divertimento, apre le sue porte il Parco della Grancia. 400 figuranti, tutti volontari, in un anfiteatro da 3500 posti, su un’area scenica naturale di 25000 mq, sono i protagonisti del più grande spettacolo di teatro popolare in Italia, un grande affresco storico che ripropone in chiave epica il periodo delle Insorgenze e del Brigantaggio post – unitario nel Sud Italia. Oltre 600 proiettori luce, 45000 watt di potenza per un sistema audio multidiffusione, proiezioni dinamiche di grandi immagini, schermi ad acqua, e suggestive ambientazioni scenografiche danno vita ogni anno ad un “film dal vivo” unico nel suo genere, La Storia Bandita, con protagonisti i briganti lucani guidati dal carismatico Carmine Crocco, in lotta contro i soldati piemontesi del Regno Sabaudo. Una straordinaria performance artistica impreziosita da incredibili effetti speciali e dalle ben note voci di Michele Placido, Lina Sastri, Paolo Ferrari e Orso Maria Guerrini. E le emozioni continuano moltiplicandosi nelle animazioni e negli spettacoli che completano l’offerta del Parco che da quest’anno apre le sue porte anche a grandi eventi concertistici.

Programmazione 2015 Parco e Cinespettacolo

agosto 2015: 14 – 15 – 16 – 21- 22 – 23 – 28 – 29
settembre 2015: 5 – 12 – 19 – 26

Info
Comune di Brindisi di Montagna (PZ)
tel. +39 329 1484744
n.verde 800 598252

prenotazioni.parcograncia@gmail.com

info.parcograncia@gmail.com

direzione.parcograncia@gmail.com
www.parcograncia.it

Fonte: Basilicataturistica.com

IL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

Con i suoi 192.000 ettari, diviso tra la Basilicata e la Calabria, il Parco Nazionale del Pollino è il più esteso d’Italia.

Considerato uno dei massicci più belli e caratterizzanti dell’Appennino Lucano, la sua denominazione deriva dalla vetta del massiccio del Pollino, il “Mons Apollineum”, che gli Achei definirono “monte di Apollo”, individuandolo un po’ nell’Olimpo, per la sua imponenza tale da toccare quasi il cielo.

Lungo itinerari e percorsi accattivanti ci si inoltra in fitti boschi di faggio e cerri, come “bosco Magnano” situato nei pressi di San Severino Lucano, ma anche di abeti e castagni e altipiani erbosi, fino ad “incontrare” sinuosi, fieri e secolari, i Pini Loricati, simbolo del parco, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, denominata il “Giardino degli Dei” proprio perché considerata uno dei santuari di questa rara specie arborea dal tronco contorto.

Tra queste distese si aggirano esemplari di lupo appenninico, cinghiali e caprioli, scoiattoli, istrici e lontre, ma anche picchi e gufi reali. Tra le vette più alte dell’intero arco appenninico meridionale, sorvolate da aquile reali, falchi pellegrini e gheppi, senz’altro va menzionata Serra Dolcedorme, “tetto” del parco.

Corsi d’acqua, come i torrenti Frido e Peschiera che interessano proprio il territorio di San Severino Lucano, e affioramenti rocciosi, profonde faglie e inquietanti voragini attraversano il Parco del Pollino, “popolato” anche da fossili risalenti a decine di migliaia di anni fa, come lo scheletro di un “Elepfhans antiquus italicus”, alto quattro metri e vissuto circa settecentomila anni fa, rinvenuto nelle Valli del Mercure e attualmente custodito nel Museo Naturalistico e Paleontologico di Rotonda, sede del Parco.

Natura, sport e cultura si coniugano in questa straordinaria area verde della Basilicata scrigno non solo di bellezze ambientali ma anche di musei in cui aleggiano antiche memorie, storia e tradizioni della civiltà contadina e delle comunità arbëreshë.

www.parcopollino.gov.it

 Fonte: Basilicataturistica.com

Ponti tibetani di Sasso Castalda

Il percorso dei ponti tibetani di Sasso di Castalda si sviluppa sulle sponde del “Fosso Arenazzo” che si apre proprio ai piedi del suggestivo centro storico.

Attraverso le stradine che si diramano tra le caratteristiche abitazioni in pietra del centro storico, si raggiunge la partenza del primo ponte, lungo 95 metri e sospeso a circa 70 metri di altezza, attraverso il quale si giunge alla sponda opposta su un versante caratterizzato da formazioni geologiche caratteristiche.
Percorrendo il sentiero lungo la sponda del “Fosso” si supera la cappella votiva e si raggiunge in 15 minuti la partenza dell’impressionante “Ponte alla Luna”.

Con una campata unica di ben 300 metri e sospesi nel vuoto a 120 metri di altezza dal torrente sottostante, si raggiunge letteralmente attraverso l’aria, il rudere del castello che domina dall’alto il villaggio.
All’arrivo ci attende una sky-walk in vetro sospesa sul ponte e un belvedere attrezzato per rifiatare qualche minuto, ammirando il panorama delle montagne circostanti seduti sugli antichi ruderi.
Percorrendo un breve tratto in discesa sulle scalinate in pietra, si ritorna verso il centro storico passando per la caratteristica chiesetta di San Nicola recentemente restaurata.
La durata totale del percorso dei ponti tibetani è di circa 2-3 ore.

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